L’implantologia Perchè? Come? Chi? Quando? Cosa?

l’implantologia a carico immediato consente di inserire gli impianti dentali e, nella stessa seduta, fissare la protesi, in molti casi si tratta di una protesi dentale fissa provvisoria.

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Con questa tecnica implantare il paziente può lasciare lo studio dentistico con i nuovi denti in bocca o, al massimo, attendere le 24 ore successive per finire il lavoro.

Il carico immediato permette differenti tipi di riabilitazione, può essere utilizzato per un singolo dente, per un ponte dentale oppure per un’intera arcata od entrambe quando la persona richiedente è completamente senza denti, edentulia completa.

Ora la valutazione del medico, in base alla visita medica decide, la condizione di partenza del paziente, per deciderne di conseguenza, quale tipologia di tecnica impiegare, per risolvere nella maniera migliore la problematica dentale del paziente in questione.

  1. Se il paziente non presenta atrofie mascellari, si opterà per un carico immediato
  2. Se al contrario il paziente presenta, gravi atrofie mascellari, eseguirà il carico differito.
  3. Se il paziente presenta poco osso in alcune situazioni può comunque fare il carico immediato tramite le nostre tecniche che evitano gli innesti e i rialzi.

Come si effettua il carico immediato ? Tutte le tecniche con il carico immediato

Abbiamo pensato di descrivere nei minimi dettagli tutti i singoli passaggi che caratterizzano l’intervento di implantologia per ottenere i denti nella stessa seduta in cui si inseriscono i perni in titanio.

Consigliamo di approfondire l’argomento con Implantologia Network a cui chiederete il preventivo dei costi.

Fase 1: Verifica della quantità ossea

La condizione necessaria e sufficiente per poter eseguire il posizionamento della protesi sugli impianti nella stessa seduta è la giusta quantità di osso a disposizione dell’implantologo.

Questa è la soluzione di base che il 90%100 dei medici e strutture consigliano al paziente CHE NOI NON USIAMO

Se tale quantità manca è necessario ricrearla con interventi come il rialzo del seno mascellare oppure innesti di materiale osteoinduttivo (che favorisce la formazione di nuovo osso).

Per verificare lo stato dei mascellari, il dentista sottopone il candidato ad un esame volumetrico tridimensionale chiamato Tomografia Computerizzata 3D od anche Dentalscan Cone Beam 3D

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  1. ALTERNATIVE AL RIALZO DEL SENO MASCELLARE
  2. ALTERNATIVE AGLI INNESTI D’OSSO AUTOLOGHI
  3. Tecnica Impianti dentali inclinati
  4. Tecnica Impianti dentali Pterigoidei
  5. Tecnica Cerchiaggio seno mascellare
  6. Tecnica dello Split Crest
  7. Tecnica Implantologia Zigomatica
  8. Tecnica Impianti dentali Short

Per le alternative noi richiediamo sempre una Tomografia Computerizzata 3D per realizzare un modellino stereolitografico a grandezza naturale, che ripropone una copia esattamente uguale all’originale dello scheletro del proprio massiccio facciale. Questo ci offre l’opportunità di vedere in realtà le caratteristiche dell’osso residuo capirne e seguirne le diverse morfologie, organizzando e verificando al millimetro le sezioni migliori dove inserire gli impianti dentali, oltre a deciderne, il modello, la lunghezza, inclinazione e diametro.

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Fase 2: La paura si risolve con la sedazione cosciente di due tipologie endovenosa e col protossido

  • Sedazione cosciente endovenosta ci si riferisce ad uno stato di rilassamento e benessere farmacologicamente indotto che consente lo svolgimento di un intervento o un esame. L’alterazione della coscienza permette non solo al paziente di sostenere l’intervento stando completamente a proprio agio, ma anche al medico di operare in condizioni ottimali. I farmaci sedativi vengono somministrati con più efficacia per via endovenosa con l’ausilio di una pompa elettronica. Il paziente può rientrare a domicilio il giorno stesso in quanto i farmaci vengono eliminati velocemente dal metabolismo.
  1. Sedazione cosciente endovenosa>>>

  • Sedazione cosciente con protossido d’azoto in odontoiatria ha il duplice scopo di tranquillizzare i soggetti ansiosi e di aumentare il grado di tolleranza del dolore.Il paziente così sedato, continua ad essere vigile ma profondamente rilassato pronto per affrontare la seduta in totale rilassatezza fisica e mentale e senza avvertire alcun male.

            2. Sedazione cosciente Protossido D’azoto>>>

L’INTERVENTO PRIMA E DOPO E’ DOLOROSO?

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Fase 3: estrazione dei denti residui

Dopo aver somministrato l’anestesia locale, l’intervento inizia subito con l’estrazione dentale degli ultimi elementi dentali presenti nel cavo orale seguita dalla bonifica di tutta la bocca.

E’ necessario eliminare i residui di materiale infetto ad esempio se i denti naturali sono molto cariati oppure affetti da parodontite.

In quest’ultimo caso, il dentista provvede ad asportare anche parti di tessuto molle, gengiva, che potrebbe veicolare nuova infezione alle viti.

Fase 4: presa delle impronte

Una volta risanata tutta la bocca, è il momento della presa delle impronte dentali con particolare riferimento alle altezze per il calcolo della quantità di gengiva finta e della misura dei denti protesici.

Se i mascellari e le gengive sono in buone condizioni, la flangia finta rosa non è necessaria.

Con le impronte, l’odontotecnico può cominciare subito la costruzione della protesi fissa in modo che sia pronta una volta terminata la fase implantologica vera e propria. Presso le nostre sedi realizziamo a mano e su misura delle parti anatomiche del paziente, circolari fissi su impianti dentali senza gengiva. I nostri Circolari su impianti fissi senza gengiva

Oppure protesi fissa su impianti con finta gengiva, detta Toronto Bridge

Fase 5: inserimento degli impianti per il carico immediato

Questo è il momento più importante di tutta la procedura implantologica poiché l’odontoiatra comincia a perforare l’osso con frese via via di misura maggiore fino ad arrivare a quella propria della vite che si deve utilizzare.

Finita la preparazione dell’osso ricevente, inizia l’avvitamento dell’impianto che può essere fatto attraverso un avvitatore motorizzato e collegato ad un misuratore elettronico della forza oppure con uno strumento manuale con tacche chiamato cricchetto o torque.

Indipendentemente dalla modalità di inserimento scelta, il successo del carico immediato si realizza solo se il dentista può avvitare l’impianto con una forza pari o superiore a 35 Nm (Newton metri) a volte si utilizza la sigla Ncm (Newton per centimetro).

Sotto tale misura gli impianti non avrebbero la stabilità necessaria per supportare la protesi durante la masticazione e tutta la riabilitazione implanto-protesica fallirebbe.

L’alternativa è quella di adottare fin da subito il carico differito.

Una volta che gli impianti dentali sono in sede, il medico e l’odontotecnico prendono nuovamente le impronte per trasferire sulla protesi la posizione degli impianti e creare i fori in cui andranno inserite le viti di fissaggio della protesi.

Fase 5: posizionamento della protesi

implantologia poco ossoTutto è pronto, il paziente può finalmente ricevere i nuovi denti che saranno avvitata agli impianti dentali immediatamente.

L’ultimo step è quello di controllare il bilanciamento dell’occlusione.

Con una strisciolina di carta colorata tra le due arcate, implantologia poco ossoil medico chiede di aprire e chiudere la bocca.

Se ci sono punti di precontatto, essi si colorano ed il dentista può smussarli con il trapano a turbina questo servizio nell’arco del tempo via via risolve il problema dell’occlusione masticatoria, ad ogni prova la parte del dente di contatto si coloro, questa sezione verrà asportata poco per volta da parte del dentista con la fresa, fino a giungere ad una completa occlusione.

Vantaggi dell’implantologia a carico immediato

implantologia poco ossoI tempi di realizzazione dei lavori sono estremamente ridotti. Si ottengono i denti subito od entro, al massimo 24, 48 ore;

riduzione dello stress operatorio e post operatorio per la persona che affronta l’intervento che esce dallo studio del dentista con i nuovi denti già in bocca e perfettamente funzionanti;

Il paziente non è costretto a lunghi periodi di disagio sociale e funzionale a causa della mancanza degli elementi dentali;

implantologia poco ossoinserire gli impianti e posizionare la protesi in un’unica volta, permette la riduzione dei costi poiché si concentra tutto il lavoro in una sola seduta oltre a quelle successive di controllo.

Questo implica meno appuntamenti, meno anestesia, meno assistenza da parte dell’odontoiatra (assistenti), meno esami radiologici per verificare il grado di osteointegrazione ed il tutto determina una diminuzione del prezzo per il paziente.

Nessuna attesa per i tempi di osteointegrazione in cui è necessario portare una protesi mobile totale (dentiera) per poter mangiare e parlare correttamente sentendosi a disagio.

Comportamenti da tenere dopo l’intervento

Nei primi 20 giorni l’implantologo prescrive l’utilizzo di un collutorio alla clorexidina allo 0,2% da utilizzare almeno una volta al giorno per risciacqui dopo aver pulito i denti.

Lo scopo della clorexidina è quello di disinfettare le ferite delle gengive e di abbattere la percentuale di batteri che potrebbero dar luogo ad infezione.

Spazzolare la protesi caricata immediatamente come si faceva con i denti naturali quindi con uno spazzolino a setole medie o morbide e dentifricio.

L’acquisto di un idropulsore è vivamente consigliato specialmente poiché gli ultimi modelli hanno un’ottima pressione e capacità di rimuovere i resti di cibo rimasti tra la le gengive e il manufatto protesico.

Per le prime 3 settimane è consigliato non far uso di filo interdentale e scovolino poiché si corre il rischio di strappare i punti di sutura

Subito dopo l’intervento è bene scegliere un’alimentazione che prediliga cibi morbidi;

Ogni 3 mesi è necessario recarsi presso la clinica odontoiatrica per effettuare il controllo e, se necessaria, anche la pulizia della protesi fissa. Successivamente, la frequenza delle visite può essere portata a 2 volte all’anno in attesa della guarigione degli impianti dentali detta osteointegrazione, quando gli impianti dentali, sono divenuti un tutt’uno con l’osso mascellare del paziente.

Carico immediato post-estrazione

Le viti in titanio possono essere inserite immediatamente dopo l’estrazione dei denti naturali o parti di essi.

Si tratta di impianti post-estrazione progettati appositamente per essere inseriti subito dopo l’estrazione del dente. La superficie porosa di tali perni favorisce l’integrazione con l’osso.

Gli impianti post-estrazione garantiscono, da subito, la stabilità necessaria per contrastare i carichi masticatori.

Il candidato ideale

Il candidato ideale è la persona in buona salute, con un quantità di osso mandibolare o mascellare sufficiente a garantire la stabilità immediata dell’impianto (si parla di 35 o 40 Nm – Newton Metri), non fumatore, non affetto da patologie che abbassano le difese del nostro corpo (HIV), non in cura con radiofrequenza.

Chi NON può sottoporsi al carico immediato ?

Fondamentalmente ci sono poche caratteristiche che il clinico deve confermare per poter procedere ovvero:

  • i bambini e gli adolescenti non possono essere trattati poiché non hanno ancora completato lo sviluppo;
  • le persone con mascellari molto atrofizzati devono preventivamente sottoporsi al reintegro con innesti di materiale biocompatibile;
  • Chi soffre di bruxismo (digrignamento dei denti durante il giorno o la notte) deve prima risolvere il problema con speciali bite da portare di notte altrimenti i continui micromovimenti non permetterebbero la corretta guarigione;
  • Le gravi malocclusioni devono prima essere affrontate dal punto di vista ortodontico e solo dopo si può procedere con l’implantologia.

Controindicazioni

Fino a qualche anno fa, alcune malattie sistemiche come il diabete e l’osteoporosi erano viste come delle serie controindicazioni all’implantologia soprattutto a causa dei medicinali assunti per tenerle sotto controllo. Pensiamo, ad esempio, a chi è in cura con corticoidi e bifosfonati.

Oggi anche chi soffre di tali patologie ha la possibilità di ottenere i nuovi denti subito, è necessario affrontare l’argomento con il dentista scelto per trovare la giusta strada ed arrivare all’esito desiderato.

Esiste il rigetto degli impianti dentali, durante o dopo l’intervento?

perimplantiteEsiste il rigetto dell’impianto dentale ? No, poiché oggi per tutte le riabilitazioni implantari si utilizzano solo materiali in titanio, un metallo estremamente compatibile dal punto di vista biologico.

Anche le protesi ortopediche ed i pacemaker sono costruiti a partire dal titanio proprio per le sue caratteristiche.

Per essere del tutto trasparenti con i nostri lettori dobbiamo però citare anche scuole di pensiero differenti.

Si sono verificati casi in cui, l’inserimento di un impianto dentale in titanio non ha portato al rigetto dello stesso bensì ha innescato problemi legati alla allergia al metallo utilizzato poiché il titanio non è completamente inerte:

La successiva rimozione delle viti dai mascellari del paziente ha determinato un notevole miglioramento dei sintomi.

Il problema del rigetto è la prima preoccupazione di chi desidera sottoporsi ad intervento di implantologia.

Andiamo per ordine e vediamo cosa intendiamo con il termine rigetto.

L’implantologia dentale a carico immediato è sicura?

Il tasso di fallimento degli impianti dentali è molto basso, intorno al 2, 3%.

Tra tutti coloro che pensano all’implantologia per sostituire i denti persi, solo 2 persone su 100 potrebbero andare incontro a problemi di cui, la maggior parte, imputabile più alla scarsa igiene dentale che ad altri motivi.

In ogni caso, il dentista potrà sempre rimediare inserendo una nuova vite in titanio.

Le principali cause dell’insuccesso della riabilitazione implantare sono le seguenti:

mancata osteointegrazione (la superficie dell’impianto non viene integrata nell’osso), infezione perimplantare (dovuta a scarsa igiene dentale domiciliare), scorretto carico degli impianti, carico prematuro e/o bruxismo (digrignamento dei denti).

Esistono problemi soggettivi o generici per l’inserimento degli impianti dentali?

Quali sono i problemi più comuni dovuti all’inserimento di impianti dentali ?

Le malattie sistemiche come diabete, cardiopatie e osteoporosi sono un limite per l’implantologia ?

Come ogni intervento, anche quelli di chirurgia orale non sono esenti da possibili complicanze o rischi.

Vediamo insieme quali sono le situazioni in cui il paziente sottoposto ad implantologia può andare incontro a problemi e come si risolvono.

La Perimplantite è la malattia degli impianti dentali, cosa la provoca, come evitarla? come curarla?

La perimplantite è un’infezione prevalentemente di origine batterica che colpisce prima le gengive dando origine alla mucosite perimplantare e, in mancanza dell’intervento del dentista o dell’igienista dentale, progredisce spingendosi più in profondità seguendo la linea dell’impianto dentale e determinando il progressivo riassorbimento dell’osso ad esso circostante causando, quindi, l’instabilità dell’impianto stesso che è destinato a cadere.

La perimplantite e la parodontite hanno in comune la maggior parte dei batteri responsabili delle due patologie ed anche alcune terapie (cure) che andremo a descrivere nei paragrafi successivi.

I costi del carico immediato

Diciamo subito che la procedura implantologica descritta in questo articolo rappresenta un metodo di lavoro non un prodotto come un impianto oppure la ceramica per i denti protesici quindi non ha un prezzo a se stante.

Esistono, invece, offerte complete di riabilitazione per un solo dente fino ad entrambi le arcate.

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