Sedazione cosciente endovenosa

Sedazione cosciente endovenosa

Quando si parla di sedazione ci si riferisce ad uno stato di rilassamento e benessere farmacologicamente indotto che consente lo svolgimento di un intervento o un esame. L’alterazione della coscienza permette non solo al paziente di sostenere l’intervento stando completamente a proprio agio, ma anche al medico di operare in condizioni ottimali. I farmaci sedativi vengono somministrati con più efficacia per via endovenosa con l’ausilio di una pompa elettronica. Il paziente può rientrare a domicilio il giorno stesso in quanto i farmaci vengono eliminati velocemente dal metabolismo. E’ comunque obbligatorio essere accompagnati da un adulto fino al mattino seguente in modo da non dover guidare auto, moto o biciclette o affrontare lavori domestici pesanti.

Perché un medico specialista in anestesiologia

I farmaci per la sedazione fanno parte dell’arsenale utilizzato dal medico anestesista per ottenere uno stato che varia dall’ansiolisi fino all’anestesia generale; è proprio per questo che le più rinomate commissioni internazionali di esperti consigliano che la sedazione venga effettuata dal medico anestesista che rimane l’unico professionista in possesso della formazione necessaria per garantire una sicurezza ottimale.
Presso le nostre sedi sono disponibili le prestazioni di un medico specialista FMH in anestesiologia che effettua un monitoraggio in modo continuo delle funzioni vitali tra le quali la saturazione in ossigeno, la pressione arteriosa, l’elettrocardiogramma nonché la respirazione tramite la misurazione del CO2 espirato.

la sedazione endovenosa è sicura

Una sedazione effettuata secondo le norme di sicurezza (definite da specialisti internazionali nell’ambito medico) su pazienti che godono di una buona salute, è molto sicura soprattutto quando effettuata da un medico anestesista con un monitoraggio delle funzioni vitali. La sicurezza fa parte della nostra filosofia; per questo motivo presso le nostre sedi la respirazione viene monitorata tramite la misurazione del CO2 espirato. Nell’ambito medico, quest’ultimo parametro è considerato un miglior indicatore di un disturbo ventilatorio, in quanto rivela un eventuale problema di respirazione in modo quasi istantaneo, contrariamente al semplice utilizzo di un pulsossimetro (che misura la saturazione in ossigeno).

L’implantologia Perchè? Come? Chi? Quando? Cosa?